Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi un commento sul nostro sito. E’ la testimonianza di una famiglia che ha partecipato al progetto accoglienza 2012, che ci racconta quanto sia toccante ed emozionante l’esperienza di accogliere un bambino Bielorusso nella propria casa. Vogliamo condividere con tutti il testo di questo commento, che pubblichiamo di seguito.
Solo mettendosi in gioco, e offrendosi come famiglia ospitante si può capire la bellezza di un’esperienza così appagante. Ricordiamo inoltre che siamo già alla ricerca di nuove famiglie residenti a Carugate o comuni limitrofi. Contattaci o inviaci online la tua candidatura.
Tutto é cominciato circa due anni fa, “sai che al carrefour a Carugate vendono le primule per finanziare il progetto Cernobyl?”
Cosa fosse Cernobyl lo sapevamo, che esistesse un progetto seguito da un’associazione che si preoccupasse di portare in Italia bambini che avessero bisogno di aiuto o risanamento no.
Mirella disse, perché non andiamo a vedere cosa chiedono e come si fa per aiutare un bambino, perché no sarebbe bello, sembrava pura curiosità, invece dopo un anno ci siamo ritrovati a vendere le primule al carrefour perché nel progetto ci siamo entrati e con trepidazione aspettavamo che i bambini dell’accoglienza 2012 arrivassero.
Eravamo riusciti, attraverso l’associazione, ad avere l’affidamento temporaneo di Masha, una bimba Bielorussa di 8 anni.
Il corso di russo…… sembrava tutto impossibile, come faremo a farci capire come comunicheremo con lei non ce la faremo mai, Tania la nostra docente Bielorussa ci tranquillizzava e con tanta dedizione provava a farci imparare qualche termine, credo che qualche volta ha perso la speranza, alla fine la sua tenacia ha prevalso riuscivamo addirittura a dire “priviet” ciao, grande conquista.
I giorni passano ed il 27 maggio 2012 ci siamo ritrovati tutti in oratorio ad attendere l’arrivo dei bambini, il clima era di tensione di gioia tante domande ci occupavano la mente come sarà, cosa faremo, cosa gli diremo in un baleno tutto quello che avevamo imparato al corso era dimenticato.
Qualcuno ha detto “arriva il pullman..!!” ancora qualche momento ed avremmo abbracciato quella bimba tanto attesa.
Masha é arrivata e per 5 settimane ha riempito la nostra casa, le paure della lingua del non comprendersi non sono esitite erano veramente banali paure.
Abbiamo vissuto un mese di emozioni, gioie, tenerezze, preoccupazioni, si si preoccupazioni perché veder piangere una bimba senza capire il perché porta preoccupazione porta apprensione per poi scoprire che il pianto é dovuto al pensiero del fratellino di 2 anni rimasto in Bielorussia.
Quel mese, che sembrava lunghissimo, é passato non ce ne siamo nemmeno accorti ed é arrivato il 2 luglio, giorno della partenza.
Masha ora é tornata in Bielorussia, la consapevolezza di avergli dato un mese di spensieratezza di felicità ed averla aiutata a dimenticare, anche se per poco, i disagi della sua vita ci riempie di gioia.
Per noi tutti sarà difficile dimenticarla.
Buona vita Masha.