Cernobyl – crollato il tetto della centrale sotto il peso della neve

Martedì 12 Febbraio, nella Centrale nucleare di Cernobyl, è avvenuto il crollo parziale delle pareti e del tetto della sala dei quattro blocchi elettrogeni, per la grande quantità di neve accumulatasi sul tetto della struttura.

L’area interessata è circa 600 mq, adiacente al quarto reattore che esplose nell’aprile 1986, ma si trova all’esterno del sarcofago che era stato costruito per proteggere il reattore dopo l’esplosione, e che recentemente ha iniziato a sgretolarsi; secondo le stime nel sarcofago ci sarebbero ancora 200 tonnellate di materiale radioattivo, altamente pericoloso.

Da alcuni anni due aziende francesi specializzate stanno costruendo una nuova struttura protettiva e gli 80 operai impegnati nella costruzione sono stati fatti evacuare.

Secondo quanto annunciato dalle autorità ucraine, non ci sono rischi per la popolazione e la radioattività non è aumentata nelle aree circostanti.

Ma la situazione è tutt’altro che rosea, come fa notare Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Legambiente Solidarietà, a Repubblica:

«La Centrale di Cernobyl costituisce un serio pericolo. Sono infatti ancora alte le probabilità che possano accadere nuovi incidenti e contaminazioni radioattive, data la precarietà delle condizioni del sarcofago contenente il quarto reattore (quello esploso il 26/04/1986). Il rischio di un collasso della struttura è molto elevato, senza contare che il reattore è pieno di fessure che consentono la fuoruscita di polveri radioattive.»

 

Noi possiamo solo confermare come la situazione sia davvero critica.

L’indagine sulla situazione radiometrica dell’ambiente e della popolazione bielorussa con l’esame dei campioni alimentari, prelevati e analizzati dall’ARPA di Piacenza hanno rivelato come il cesio 137 sia ancora presente nel terreno in quantità molto elevate e di conseguenza la contaminazione presente nell’alimentazione quotidiana sia altissima: ad esempio, nella provincia di Dobrush, da dove provengono i bambini che accogliamo, nel latte e i suoi derivati, nelle patate e verdura in generale, la contaminazione è di circa 1700 volte superiore al valore medio di quello dell’Emilia Romagna.

Accogliere i bambini per un mese di risanamento è di grande aiuto a queste popolazioni ed è per questo motivo che noi ci battiamo perché ciò possa avvenire tutti gli anni.

 

Potete aiutarci nel progetto di accoglienza anche acquistando le nostre primule.

Il prossimo appuntamento sarà sabato 2 marzo presso il centro commerciale Carosello a Carugate

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